Caritas Ticino Respiro spirituale, domenica di Pentecoste, con don Willy Volonté
Caritas Ticino Respiro spirituale, domenica di Pentecoste, con don Willy Volonté Dove sono io sarete anche voi di Dante Balbo Racconta Boccaccio in una sua novella che un ebreo, prima di convertirsi al cristianesimo volle andare a Roma. L'amico cristiano che lo aveva accompagnato era perplesso e immaginava che il confronto con la Chiesa secolarizzata della capitale della cristianità avrebbe affossato ogni possibilità di giungere alla fede e fu sorpreso quando il compagno, tornando, gli disse che era convinto a farsi battezzare. Disse infatti che se la chiesa era sopravvissuta a sé stessa, nonostante tutto, doveva essere opera della Spirito santo. Al di là del paradosso da questa novella ci viene rivelata una verità importante: l'azione del Consolatore non è una fantasia umana, ma un'opera concreta, che supera i nostri sforzi, vince la nostra fragilità, porta con sé il vento possente della novità della Risurrezione che realizza la promessa di Gesù: "Io sarò con voi, ogni giorno, fino alla fine dei secoli." Questa è la Pentecoste, festa della Legge per gli ebrei, scrittura della legge d'amore nel cuore dei credenti. Solo quando Gesù sale al Padre, lo Spirito Santo scende dall'unità fra di loro: è la comunione che aveva narrato nell'ultima cena a farsi carne in ognuno che lo accoglie. La sua presenza si fa memoria, anche di quello che non avevamo capito, quando per Grazia, siamo stati battezzati, ancora bambini ci siamo comunicati al suo corpo santo, abbiamo ricevuto il sigillo del Crisma profetico, regale e sacerdotale. Possiamo perdonarci a vicenda, perché riconosciamo di essere stati perdonati, amati da Gesù gratuitamente, salvati dalla sua morte, in cui tutto si è compiuto ed è sbocciato nella sua e nostra risurrezione. Frutto della Pentecoste è il desiderio di raccontare al mondo, a chi amiamo, quello che Lui ha fatto per noi, quello che può operare in ogni persona, senza condizioni, se non l'accoglimento del suo amore, che come ogni vero amore non ha pretese se non di essere riconosciuto e accettato. Non è un modo di dire: per mezzo dello Spirito Santo possiamo veramente chiamare Dio Abbà, Padre.