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Respiro Spirituale, undicesima domenica del tempo ordinario, con mons. Willy Volonté

Respiro Spirituale, undicesima domenica del tempo ordinario, con mons. Willy Volonté Senza di te dove vado? Di Dante Balbo Tu non mi lasci mai, non dimentichi la mia solitudine, il mio vagare smarrito, in una vita che passa e mi porta lontano, abbagliato da mille promesse che si rivelano miraggi, incantato da progetti che mi paiono soluzioni e invece sono vicoli senza uscita. Tu sei un Dio compassionevole, che aspetti alla finestra il mio ritorno, che sali sulla torre per vedermi da lontano e corrermi incontro. Quando ero perso, schiavo delle cose di ogni giorno, contento della mediocrità del cibo che mi davano, pensando che non vi fosse altro per nutrirmi, tu ti commuovevi, fino alle lacrime, perché sapevi che mi mancava una guida, uno che conoscesse un bene più grande per me. Quante volte mi hai raccolto, mi hai mostrato la tua benevolenza, circondandomi di persone amiche, insegnandomi che potevo smetterla di pretendere di farmi da solo, perché per mi avevi preparato una casa in cui riposare, dove trovare conforto e una bella compagnia. per mostrarmi il tuo amore ti sei spogliato, svuotato della tua maestà, abbassato fino a lasciarti contenere in un corpo fragile, ma con dentro una vita incontenibile, una passione smisurata, un cuore che porta sulla terra la tenerezza del Padre che ti ha mandato da me. Per farmi capire quanto mi amavi hai usato parole di ogni giorno, ti sei fatto maestro, pastore, vignaiuolo, compagno di viaggio, agricoltore, carpentiere, sposo gioioso portatore d'acqua, amico insistente. Non bastava, perché hai voluto lasciarti impregnare dalle viscere di madre, che fremono e accolgono e generano la vita e la custodiscono anche quando ha già preso una strada lontana. Questo è quello che mi dici in questa undicesima domenica in cui l'ordinario del quotidiano cammino si fa miracolo di misericordia. Mi commuovi Signore, quando guardi le folle, ma non sono anonime, sono le pecore che conosci una per una, le chiami per nome e il tuo cuore si spalanca per me. Se ti accolgo, non posso più guardare un uomo, una donna, un vecchio e un bambino con la stessa indifferenza e finalmente so dove andare: dove vai tu.

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